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Chi è René Benko, il magnate arrestato in Austria dopo il mega crac di Signa

ROMA – È stato arrestato nella sua villa a Innsbruck René Benko, il magnate del crac miliardario del gruppo immobiliare Signa. Il 47enne è indagato in quattro Paesi, tra cui anche l’Italia, e accusato di associazione a delinquere. Avrebbe falsificato delle fatture e tentato di nascondere dei beni alle autorità e ai creditori, di aver ‘deviato’ parte della massa fallimentare.

L’ARRESTO

Benko è stato arrestato dall’unità investigativa speciale “Soko Signa” su ordine della Procura anti-corruzione (Wksta) di Vienna. A dicembre la Procura Generale di Trento aveva chiesto il suo arresto, ma le autorità di Vienna – visto che Benko è cittadino austriaco – avevano rigettato il provvedimento. L’accusa in questo caso era di speculazione immobiliare nella regione.

LE INDAGINI

Nelle ultime settimane, le indagini si sono intensificate fino all’arresto, mettendo in campo “intercettazioni telefoniche, analisi di intelligence e dichiarazioni di partner commerciali, dirigenti e dipendenti”. Secondo gli inquirenti, Benko era “proprietario effettivo” della fondazione privata “Laura”. Aspetto che aveva nascosto. Nel 2024, l’imprenditore ha dichiarato lo stato di insolvenza.

CHI È RENÉ BENKO

René Benko è nato a Innsbruck il 20 maggio 1977. Alla fine del 1999 ha fondato la società Immofina Holding, ribattezzata Signa Holding GmbH nel 2006. Realtà che ha scalato ben presto il settore immobiliare, diventando attiva anche in Germania (nei grandi magazzini KaDeWe e Galeria) e nel Nord Italia. Nel 2021, non a caso, è stato nominato da Forbes come il terzo austriaco più ricco al mondo. Due anni dopo, però, è arrivato il fallimento di Signa per un debito da 10,3 miliardi di euro. Signa non ha retto all’aumento dei costi. Secondo l’amministratore fallimentare, le richieste di risarcimento nei confronti di Benko ammontano a circa 2,4 miliardi di euro (2,5 miliardi di dollari).
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