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Alluvione E-R del 2023, Uci: solo 3,5% degli aiuti erogati

Roma, 19 mag. (askanews) – “Due anni fa l’Emilia-Romagna viveva l’inferno dell’alluvione, un evento devastante che ha segnato profondamente la vita di migliaia di famiglie, agricoltori e imprenditori. Oggi, a distanza di tutto questo tempo, scopriamo che solo il 3,5% tra cittadini e imprese colpite ha ricevuto un sostegno concreto dal Governo. È un fatto che non può essere ignorato”. Così in una nota Mario Serpillo, presidente dell’Unione Coltivatori Italiani, commenta i dati ufficiali diffusi in questi giorni, in occasione dell’anniversario dell’alluvione del 16 maggio 2023 in Emilia Romagna.

Il bilancio della ricostruzione è infatti “drammaticamente inadeguato”: su oltre 86.000 soggetti colpiti e danni stimati per quasi 9 miliardi di euro, appena 2.992 richieste di aiuto sono state liquidate su oltre 24.000 presentate da famiglie. Ancora più grave il quadro relativo alle imprese: appena 468 rimborsi su quasi 5.000 richieste.

“Oltre alla scarsità dei fondi – prosegue Serpillo – è la lentezza delle procedure e l’ingessatura della macchina amministrativa a compromettere l’efficacia degli interventi. Le emergenze climatiche non possono essere affrontate con gli strumenti ordinari: servono risposte rapide, regole più semplici, un sistema pubblico più vicino ai cittadini e alle imprese”.

In questo quadro, il presidente dell’UCI denuncia anche una questione di priorità politiche e scelte di bilancio: “mentre si trovano miliardi per il riarmo e per grandi opere a forte impatto, la messa in sicurezza del territorio continua a essere marginale. Ma non può esserci vera difesa nazionale senza difesa ambientale. La prevenzione, la cura del paesaggio, il sostegno all’agricoltura e alle aree interne devono tornare al centro della strategia del Paese”.

“Chi lavora la terra e presidia i territori – conclude Serpillo – chiede soltanto rispetto, risposte tempestive e strumenti per ricostruire. Non possiamo più permetterci di rincorrere le emergenze. Il tempo delle promesse è finito: servono scelte coraggiose e strutturali per restituire sicurezza e dignità a intere comunità dimenticate”.

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