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A Slow Wine Fair consegnato il Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow

A Bologna riconoscimenti a 36 ristoratori per lo spin off dei MWW Awards

Milano, 27 feb. (askanews) – Sono stati consegnati oggi a Slow Wine Fair, la fiera del vino “buono pulito e giusto” in corso a BolognaFiere, i 36 riconoscimenti del Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow, prima edizione dell’iniziativa realizzata in collaborazione con Milano Wine Week. Nato infatti come spin off dei MWW Awards, questo premio vuole “celebrare la cultura del bere bene e del vino buono pulito e giusto, per rafforzare il legame tra locali e winelovers”, e viene conferito in 12 diverse categorie da una giuria di professionisti e dal pubblico di appassionati.

Tra i tanti premi, quello per la “Miglior selezione di vitigni autoctoni” è andato ai ristoranti Tacabanda (Cremona), Franceschetta58 (Modena), La Forchetta Curiosa (Genova) e Sorì (Cuneo). Quello per la “Miglior selezione di biologici” a Conca d’Oro (Bassano del Grappa), La Vecchia Scuola (Montalto di Montese), Andirivieni (Torino), Reis Cibo Libero di Montagna (Cuneo), Cicala (Palermo) e Osteria Pironetamosca (Castelfranco Veneto). Quello per il miglior rapporto “Qualità prezzo) è invece stato assegnato a Enoteca&Bistrot da Alessandro e Piero (Sassari), Enofficina (Roma), Ummara (Scicli) e Home piccola osteria alternativa (Bacoli).

“Il senso di questo premio sta esattamente nella Slow Wine Coalition, una rete internazionale che unisce i tre soggetti che possono contribuire alla rivoluzione del vino che noi agogniamo: i produttori di vino, che devono essere sempre più stimolati a produrre vini buoni puliti e giusti, i consumatori che abbiamo visto ieri animare i padiglioni di BolognaFiere, ma soprattutto chi ha fatto del vino il senso della propria vita lavorativa”. ha spiegato il coordinatore della Slow Wine Coalition, Giancarlo Gariglio, ricordando che “i produttori che sono presenti alla Slow Wine Fair, senza il ruolo di queste persone che raccontano e vendono i loro vini, vedrebbero vanificata la loro fatica tra i filari”. “Siamo tuttavia coscienti della crisi di vocazione e di personale specializzato che sta attraversando questo settore – ha concluso – ed è per questo che vogliamo valorizzarli con questo premio”.

La premiazione è avvenuta al termine di un momento di confronto e riflessione sul valore dello strumento carta dei vini e della figura del sommelier. All’incontro hanno partecipato Giacomo Pavesi, patron dell’Osteria Fratelli Pavesi di Podenzano (Piacenza), Marta Passaseo, sommelier del ristorante Imbuto di Lucca e Eugenio Signoroni, curatore della guida Osterie d’Italia, dove le migliori selezioni e carte dei vini sono messe in evidenza con il simbolo della bottiglia. Secondo Signoroni, una buona carta dei vini deve essere “coerente”, cioè trasmettere chiaramente la scelta operata nella selezione dei vini; “democratica”, cioè deve poter mettere a proprio agio tutti i clienti, qualsiasi sia la propensione di spesa di ciascuno, ma soprattutto deve esserci, perché è l’espressione di una cultura del vino e di una consapevolezza che continua a evolvere e deve essere supportata anche grazie alla carta dei vini, che può narrare anche i vini al bicchiere o sfusi che ormai nelle osterie si possono trovare di buona qualità.

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