Latina, 29 apr. (askanews) – “L’Organizzazione internazionale del lavoro dedica, ogni anno, il 28 aprile, alla Giornata mondiale della salute e per la sicurezza sul lavoro. Tema questo fondamentale di civiltà. Quella delle morti del lavoro è una piaga che non accenna ad arrestarsi e che, nel nostro Paese ha già mietuto, in questi primi mesi, centinaia di vite, con altrettante famiglie consegnate alla disperazione. Non sono tollerabili né indifferenza né rassegnazione”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia presso l’azienda BSP Pharmaceuticals di Latina in vista della celebrazione della Festa del lavoro. “E’ evidente – ha osservato il capo dello Stato – che l’impegno per la sicurezza nel lavoro richiede di essere rafforzato. Riguarda le istituzioni, ne parlava poc’anzi il ministro,’lo ha annunciato la presidente del Consiglio, riguarda le imprese, i lavoratori”. “Ringrazio Cgil, Cisl e Uil – ha proseguito – per aver scelto la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro come tema di un Primo maggio unitario. Tra due giorni celebreremo la data simbolo del 1° maggio: la festa del lavoro. Un lavoro che non può consegnare alla morte, ma sia indice di sviluppo, motore di progresso, sia strumento per realizzarsi come persona”, ha concluso Mattarella.
Mattarella ha anche affrontato il tema dei salari : “Per quanto ci riguarda si registrano, in questo periodo, segnali incoraggianti sui livelli di occupazione. Permangono, d`altro lato, aspetti di
preoccupazione sui livelli salariali, come segnalano i dati statistici e anche l`ultimo Rapporto mondiale 2024-2025 dell`Organizzazione internazionale del lavoro. L`Italia – nota il documento – `si distingue per una dinamica salariale negativa nel lungo periodo, con salari reali inferiori a quelli del 2008`, nonostante l`avvenuta ripresa a partire dal 2024. Questo mentre, a partire dal 2022, la produttività è cresciuta”. “Sappiamo tutti – ha sottolineato il capo dello Stato – come le questioni salariali siano fondamentali per la riduzione delle disuguaglianze, per un equo godimento dei frutti offerti dall`innovazione, dal progresso. Tante famiglie non reggono l`aumento del costo della vita. Salari insufficienti sono una grande questione per l`Italia. Incidono anche sul preoccupante
calo demografico, perché i giovani incontrano difficoltà a progettare con solidità il proprio futuro. Resta, inoltre, alto il numero di giovani, con preparazione anche di alta qualificazione, spinti all`emigrazione. Questi fenomeni – ha ribadito Mattarella – impoveriscono il nostro `capitale umano`”.